Fondazione CARF

13 luglio, 20

Articoli di esperti

Dialogo e testimonianza nel mondo digitale

Il Papa propone che la comunicazione sia al servizio di un'autentica cultura dell'incontro. In questo modo potremo crescere in umanità attraverso il mondo digitale, attraverso l'incontro e la testimonianza personale, e nella misura in cui, anche in questo ambito, "apriamo le porte" a Dio e agli altri.

Le parole di Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2014 assumono una nuova forza nella realtà in cui viviamo nel 2020, dove la tecnologia digitale, la comunicazione e l'informazione diventano indispensabili nella nostra vita quotidiana.

 

Far crescere l'umanità attraverso il mondo digitale

Oggi, scrive, "i media possono aiutarci a sentirci più vicini gli uni agli altri, a sentire un rinnovato senso di appartenenza, a sentire un senso di appartenenza, a sentire un senso di appartenenza reciproca, a sentire un senso di appartenenza, a sentire un senso di appartenenza, a sentire un senso di appartenenza. unità familiare che ci spinge alla solidarietà e all'impegno serio per un una vita più dignitosa per tutti".

Comunicare Ebbene, continua a spiegare, ci aiuta a conoscerci meglio e ad essere più uniti, a determinate condizioni: ci aiuta ad abbattere i muri che ci dividono, "... e ad essere più uniti".se siamo disposti ad ascoltare e ad imparare gli uni dagli altri"; al dialogo e all'incontro se siamo "disposti non solo a dare, ma anche a ricevere gli uni dagli altri".  In questo senso, il messaggio è altamente positivo. Così, per quanto riguarda le reti di comunicazione, si afferma che "Internet può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti; e questo è un bene, è un dono di Dio.

Allo stesso tempo, riconosce gli aspetti problematici, i limiti: la velocità con cui le informazioni arrivano a un ritmo che supera la nostra capacità di comprenderle. capacità riflettente e giudizio, e non consente un'adeguata espressione di sé; la varietà di opinioni espresse può bloccarci nei nostri interessi, isolandoci dagli altri, e soprattutto da chi ci sta accanto; e poi ci sono coloro che non hanno accesso (forse perché non possono) a questi social media, che corrono il rischio di essere esclusi.

Ma l'avvertimento e la sottolineatura sono importanti: i limiti e gli inconvenienti dei media non devono portare a rifiutarli, ma piuttosto a percepire che "... i media non sono uno strumento da utilizzare nel mondo del lavoro".la comunicazione è in definitiva una conquista umana piuttosto che tecnologica". E come possiamo crescere in umanità attraverso il mondo digitale?

Questi sono i modi molto concreti proposti dal Papa

Recuperare un senso di lentezza e di calma, di tempo e di silenzio, per ascoltare e riflettere, per accogliere gli altri, per apprezzare le differenze di culture e tradizioni. Quindi, aggiunge, "saremo anche in grado di apprezzare meglio i grandi valori ispirati dal Cristianesimoper esempio, la visione dell'uomo come persona, il matrimonio e il famigliadistinzione tra la sfera religiosa e quella sfera politicai principi di solidarietà e la sussidiarietà, tra gli altri.

Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 24 I 2014 Papa Francesco 1 1

Papa Francesco nella Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (24 gennaio 2014) 

Incontro e testimonianza personale nella rete digitale

Per usare un vocabolario che gli è caro, si tratta di promuovere un "cultura dell'incontro"Nonostante i nostri limiti e peccatiCome si può fare? Questa domanda è simile, dice il Papa, a quella posta a Gesù quando gli fu chiesto: Chi è il mio prossimo? (Lc 10, 29).

Possiamo ora tradurlo come segue: "In che modo il vicinanza' nell'uso dei media e nel nuovo ambiente creato dalla tecnologia digitale".

La risposta del Signore con la parabola del Buon Samaritano è anche una buona risposta alla nostra domanda. L'uomo non solo si avvicina, ma si 'prende cura' dell'altro, diventa un essere umano per colui che ha bisogno di lui. "Comunicare significa quindi prendere coscienza del fatto che siamo umani, figli di Dio".

Invece, sottolinea, "quando la comunicazione ha come obiettivo principale quello di indurre la consumo o la manipolazione delle persone, abbiamo a che fare con un'aggressione violenta", ha detto. come quello che aveva subito l'uomo, lasciandolo mezzo morto.

Come possiamo prenderci cura degli altri, essere più umani, vivere veri 'incontri' nello spazio digitale? "Non è sufficiente -Osserva Papa Francesco per passare attraverso le 'strade' digitali, cioè semplicemente per essere collegati: la connessione deve essere accompagnata da una vera e propria incontro".

E' necessario, propone, che vediamo e sperimentiamo la rete digitale non come una rete di cavi, ma soprattutto come una rete di esseri umani. E per questo è necessario mettersi in gioco: ".Il impegno personale è la radice stessa dell'affidabilità di un comunicatore". Ebbene, "È proprio per questo motivo che la testimonianza cristiana, grazie alla rete, può raggiungere le periferie esistenziali"..

"Dobbiamo vedere e vivere la rete digitale non come una rete di fili, ma soprattutto come una rete di esseri umani", ha detto Papa Francesco. 

Aprire le porte nel mondo digitale

Le strade digitali, come tutte le altre strade, sono "digitali".popolato dall'umanità, spesso ferito". di persone che cercano un salvezza o una speranza. Proprio come dobbiamo aprire le porte della Chiesa (in senso fisico e anche spirituale, a livello personale e istituzionale), devono essere aperti anche nel mondo digitale, "...".sia per le persone che vi accedono, in qualsiasi condizione di vita si trovino, sia per le persone che vi entrano. Vangelo può varcare la soglia del tempio e uscire per incontrare tutti".

Ecco perché ciò che è importante in questo campo, sottolinea il Papa, non è il bombardamento di messaggi religiosi, ma la volontà di donarsi agli altriCome ha sottolineato Benedetto XVI parlando di questo argomento, ".attraverso la disponibilità a rispondere con pazienza e rispetto alle loro domande e ai loro dubbi sul cammino della ricerca della verità e del significato dell'esistenza umana". (Messaggio per la 47esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, 2013).

Papa Francesco porta l'esempio della conversazione di Gesù - il più grande comunicatore di tutti i tempi - con i discepoli di Emmaus. È una sfida che "Richiede profondità, attenzione alla vita, sensibilità spirituale". E il fatto è che "dialogo significa essere convinti che l'altra persona abbia qualcosa di buono da dire, accogliendo il suo punto di vista, le sue proposte". "Dialogo -Chiarisce - non significa rinunciare alle proprie idee e tradizioni, ma piuttosto alla pretesa che esse siano uniche e assolute.".

In breve, affinché la nostra comunicazione sia positiva, sia in termini umani che in termini di apertura alla fede, ci consiglia il Papa, dobbiamo "di avvicinarci, con amore e tenerezza, a coloro che incontriamo sulla strada e che sono feriti". E con il consiglio arriva anche l'impulso e l'incoraggiamento: "Non abbia paura di diventare un cittadino del mondo digitale.". Siamo di fronte a un "grande ed emozionante sfida che richiede una rinnovata energia e una nuova immaginazione per trasmettere la bellezza di Dio agli altri.".

Vale la pena intraprendere questo percorso, nuovo per molti di noi, quasi naturale per i più giovani, anche per educare al dialogo e alla testimonianza, che sono i principali canali di incontro nel mondo digitale, e quindi anche di annuncio e trasmissione della fede.

Sig. Ramiro Pellitero Iglesias
Professore di Teologia Pastorale
Facoltà di Teologia
Università di Navarra

Pubblicato in "Camineo Info".

UNA VOCAZIONE 
CHE LASCERÀ IL SEGNO

Aiutare a seminare
il mondo dei sacerdoti
DONA ORA
DONA ORA