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23 agosto, 22

Papa Francesco sulla povertà

Il 13 giugno Papa Francesco ha pubblicato il suo messaggio per la 6ª Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebrerà nello stesso giorno il prossimo novembre. Il motto riassume l'insegnamento e la proposta: "Gesù Cristo si è fatto povero per voi (cfr. 2 Cor 8, 9)".

Il suo messaggio per la Sesta Giornata Mondiale dei Poveri è una sana provocazione, dice il Papa, ".per aiutarci a riflettere sul nostro modo di vivere e sulle tante povertà del momento presente.".

"Pochi mesi fa, il mondo stava uscendo dalla tempesta della pandemia, mostrando segni di ripresa economica che avrebbero portato sollievo a milioni di persone impoverite dalla perdita del lavoro. C'era un barlume di serenità che, senza dimenticare il dolore per la perdita dei propri cari, prometteva finalmente un ritorno alle relazioni interpersonali dirette, alla riconnessione senza limitazioni o restrizioni. E poi una nuova catastrofe è apparsa all'orizzonte, destinata a imporre uno scenario diverso al mondo.

La guerra in Ucraina si è aggiunta alle guerre regionali che negli ultimi anni stanno portando morte e distruzione...".

Vivere la generosità

Inoltre Nell'attuale contesto di conflitti, malattie e guerre, Francesco evoca l'esempio di San Paolo, che organizzavano collette, ad esempio a Corinto, per occuparsi dei poveri a Gerusalemme. Si riferisce in particolare alle collette della Messa domenicale. "Su suggerimento di Paolo, ogni primo giorno della settimana raccoglievano ciò che erano riusciti a risparmiare, ed erano tutti molto generosi. Anche noi dovremmo essere generosi per lo stesso motivo, come segno dell'amore che abbiamo ricevuto da Gesù Cristo. È un segno che i cristiani hanno sempre fatto con gioia e senso di responsabilità, in modo che a nessuna sorella o fratello manchi il necessario", come testimonia già San Giustino (cfr. Prima Apologia, LXVII, 1-6).

Vivere la solidarietà e l'accoglienza

Così Il Papa ci esorta a non stancarsi di vivere la solidarietà e l'accoglienzaCome membri della società civile, manteniamo vivo l'appello ai valori di libertà, responsabilità, fraternità e solidarietà. E come cristiani, troviamo sempre nella carità, nella fede e nella speranza il fondamento del nostro essere e del nostro agire". Di fronte ai poveri, è necessario rinunciare alla retorica, all'indifferenza e all'abuso dei beni materiali.. Non è solo una questione di assistenza. Non si tratta nemmeno di attivismo: "non è Non è l'attivismo che salva, ma l'attenzione sincera e generosa. che mi permette di avvicinarmi a un povero come a un fratello che mi tende la mano per aiutarmi a svegliarmi dal letargo in cui sono caduto".

Pertanto, il Papa aggiunge con parole impegnative della sua esortazione programmatica Evangelii Gaudium: "nessuno dovrebbe dire che si tiene lontano dai poveri perché le sue scelte di vita implicano una maggiore attenzione ad altre questioni. Questa è una scusa frequente nei circoli accademici, aziendali, professionali e persino ecclesiali. [...] Nessuno può essere esentato dalla preoccupazione per i poveri e per la giustizia sociale." (n. 201).

"Che questa 6ª Giornata Mondiale dei Poveri diventi un'occasione di grazia, per fare un esame di coscienza personale e comunitario, e per chiederci se la povertà di Gesù Cristo è la nostra fedele compagna di vita".

Papa Francesco, messaggio della XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, 13 giugno 2022.

Tipi di povertà

E il Vescovo di Roma conclude sottolineando due tipi di povertà molto diversi: ".C'è una povertà - la fame e la miseria - che umilia e uccide, e c'è un'altra povertà, la Sua povertà - quella di Cristo - che ci libera e ci rende felici"..

Povertà disperata

È figlia dell'ingiustizia, dello sfruttamento, della violenza e della distribuzione ingiusta delle risorse. "È una povertà disperata, senza futuro, perché imposta da una cultura dell'abbandono che non offre prospettive o soluzioni". Questa povertà, spesso estrema, riguarda anche "la dimensione spirituale che, sebbene spesso trascurata, non esiste o non conta".

La povertà antropologica è, infatti, un fenomeno purtroppo frequente nell'attuale dinamica del profitto senza il contrappeso - che dovrebbe venire prima e che non si oppone al solo profitto - del servizio alle persone.

E questa dinamica è implacabile, come Francesco descrive nel suo messaggio per la 6ª Giornata Mondiale dei PoveriQuando l'unica legge è quella del calcolo dei profitti alla fine della giornata, allora non c'è più alcun freno alla logica dello sfruttamento delle persone: gli altri sono solo mezzi. Non ci sono più salari equi, né orari di lavoro equi, e si creano nuove forme di schiavitù, subite da persone che non hanno alternative e devono accettare questa velenosa ingiustizia per ottenere il minimo per il loro sostentamento".

La virtù del distacco

In termini di La povertà che libera (la virtù del distacco o povertà volontaria) è il frutto dell'atteggiamento di distacco che ogni cristiano deve coltivare.La povertà che libera, invece, è quella che ci viene presentata come una scelta responsabile per alleggerire la zavorra e concentrarsi su ciò che è essenziale.

Il Papa osserva che oggi molti cercano di prendersi cura dei più piccoli, dei più deboli e dei più poveri, perché lo considerano un loro bisogno. Lungi dal criticare questo atteggiamento, lo valorizza apprezzando questo ruolo educativo dei poveri nei nostri confronti: "l'incontro con i poveri ci permette di mettere fine a tante ansie e paure inconsistenti, per arrivare a ciò che è veramente importante nella vita e che nessuno può rubarci: l'amore vero e gratuito. I poveri, in realtà, più che essere oggetto della nostra elemosina, sono soggetti che ci aiutano a liberarci dai vincoli dell'inquietudine e della superficialità".

Sig. Ramiro Pellitero Iglesias
Professore di Teologia Pastorale presso la Facoltà di Teologia dell'Università di Navarra.

Pubblicato in "Chiesa e Nuova Evangelizzazione".

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