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17 Settembre, 24

Beato Alvaro del Portillo

Beato Alvaro del Portillo: continuare la sua eredità

Settembre è un mese speciale per l'Opus Dei e per la Chiesa, in quanto commemoriamo due importanti pietre miliari nella vita del Beato Álvaro del Portillo: la sua successione come prelato dell'Opus Dei il 15 settembre 1975 e la sua beatificazione il 27 settembre 2014. Alla Fondazione CARF, celebriamo la sua eredità di servizio a Dio e la sua dedizione alla formazione dei sacerdoti, una missione che continua a vivere. Scopra come può partecipare a questo lavoro e contribuire alla formazione dei futuri sacerdoti in tutto il mondo.

Il 15 settembre abbiamo ricordato il giorno in cui il Beato Álvaro del Portillo, successore di San Josemaría Escrivá de Balaguer, assunse l'incarico di prelato dell'Opus Dei nel 1975. Due settimane dopo, il 27 settembre, abbiamo celebrato la sua beatificazione nel 2014, un riconoscimento ufficiale della sua vita santa e del suo instancabile lavoro per la Chiesa. Alla Fondazione CARF onoriamo la sua eredità, vogliamo comprendere il suo impatto e offrire l'opportunità di sostenere la formazione dei futuri sacerdoti.

Il Beato Alvaro del Portillo, un uomo di fede e di servizio

Il Beato Alvaro del Portillo è nato a Madrid l'11 marzo 1914. Sebbene abbia iniziato la sua carriera come ingegnere, la sua vera vocazione era quella di servire Dio. Nel 1944, ha seguito questa chiamata ed è stato ordinato sacerdote. Per tutta la vita, mantenne una stretta relazione con San Josemaría Escrivá, che non solo assistette come stretto collaboratore, ma anche come fedele amico.

Dopo la morte di San Josemaría nel 1975, Don Álvaro fu eletto all'unanimità come suo successore, assumendo la responsabilità di guidare l'Opus Dei in una nuova fase di crescita e consolidamento. Il 15 settembre dello stesso anno, divenne il primo successore del fondatore dell'Opera, distinguendosi per la sua umiltà e la sua incrollabile dedizione.

Don Alvaro era noto per la sua profonda dedizione agli altri. Lungi dal cercare le luci della ribalta, il suo desiderio principale era quello di servire in umiltà, guidando coloro che lo circondavano verso una vita più vicina a Dio. Papa Francesco lo ha descritto come un uomo che "amava e serviva la Chiesa con un cuore spoglio di interessi mondani". La sua attenzione era sempre rivolta ad aiutare gli altri a scoprire e vivere pienamente la loro vocazione.

Beato Alvaro del Portillo

La sua eredità di servizio vive oggi, soprattutto nel lavoro della Fondazione CARF. I valori che il Beato Álvaro del Portillo ha promosso sono i pilastri che guidano la Fondazione CARF nella sua missione e nel suo sostegno alla formazione dei sacerdoti. Per Don Alvaro, l'educazione dei futuri sacerdoti non era solo una questione accademica, ma anche umana, spirituale e pastorale. Credeva che i sacerdoti dovessero essere ben preparati sotto tutti gli aspetti, in modo da poter essere pastori vicini a loro, capaci di guidare i loro fratelli con umiltà e semplicità.

Oggi la Fondazione CARF continua questa missione fornendo le risorse necessarie ai seminaristi e ai sacerdoti diocesani di tutto il mondo per ricevere una formazione completa presso prestigiose università nei seguenti ambiti Roma y Pamplona. Così facendo, la Fondazione non solo promuove la formazione dei futuri sacerdoti, ma perpetua l'impegno del Beato Alvaro nei confronti della Chiesa universale. I sacerdoti formati, con il sostegno dei benefattori della Fondazione CARF, sono preparati a lavorare con amore e dedizione nelle diocesi di tutto il mondo, come avrebbe voluto il Beato Alvaro.

La successione del Beato Alvaro del Portillo

L'elezione del Beato Alvaro del Portillo come successore di San Josemaría Escrivá è stata una pietra miliare ricca di significato spirituale. Nel corso degli anni, il Beato Alvaro ha lavorato fianco a fianco con San Josemaría, condividendo la sua visione e la sua dedizione all'Opus Dei e alla Chiesa, il che lo ha naturalmente preparato a prendere il testimone. Tuttavia, quando ricevette la notizia della sua elezione il 15 settembre 1975, il Beato Alvaro non fu in grado di raccogliere il testimone. Beato Alvaro del Portillo Lo ha fatto con profonda umiltà e grande senso di responsabilità.

Al posto delle celebrazioni, ha chiesto preghiere a tutti i membri dell'Opus Dei, esprimendo la sua volontà di servire dicendo: "Davanti alla tomba del nostro amato Fondatore, tutti noi, Santo Padre, rinnoviamo la nostra ferma risoluzione di essere fedeli al suo spirito e di offrire anche la nostra vita per la Chiesa e per il Papa". Queste parole riflettono il suo carattere, sempre pronto a servire la Chiesa e il Papa.

Per il Beato Alvaro del Portillo, era essenziale che ogni persona trovasse Dio negli aspetti più semplici e ordinari della sua esistenza. Durante la sua vita, ha promosso questo messaggio e ha rafforzato la presenza dell'Opus Dei in nuovi Paesi, aiutando migliaia di persone a crescere umanamente e spiritualmente. A lui è spettato il compito di consolidare il percorso giuridico dell'Opera, come visto dal suo fondatore.

La sua capacità di guidare nell'umiltà e nel servizio lo ha reso un pastore vicino e rispettato, le cui decisioni erano sempre orientate al bene spirituale di tutti coloro che si rivolgevano a lui. Questo approccio, che guidava ogni sua decisione, lo rese non solo un vero vescovo pastore, ma anche amato e rispettato da tutti coloro che lo conoscevano.

La beatificazione di Don Alvaro

Il 27 settembre 2014 è stata una giornata storica non solo per l'Opus Dei, ma per tutta la Chiesa. Nel corso di un'emozionante cerimonia tenutasi a Valdebebas, Madrid, Alvaro del Portillo è stato beatificato, riconosciuto ufficialmente come santo. La beatificazione è stata resa possibile grazie a un miracolo attribuito alla sua intercessione: la sorprendente guarigione di un bambino cileno, José Ignacio Uretache, dopo aver subito un arresto cardiaco di oltre 30 minuti, si è inspiegabilmente ripreso senza postumi. Questo evento, che è stato oggetto di un'indagine approfondita da parte della Chiesa, è diventato un chiaro segno della vicinanza e della continua assistenza del Beato Alvaro dal cielo.

La cerimonia di beatificazione è stata presieduta dal Cardinale Angelo Amato, in rappresentanza di Papa Francesco, che ha sottolineato il ruolo cruciale di Don Alvaro come modello di "incrollabile fedeltà alla Chiesa e alla sua missione". Centinaia di migliaia di fedeli hanno partecipato all'evento, molti dei quali profondamente commossi dal riconoscimento della vita e dell'opera di una persona che ha sempre vissuto con umiltà esemplare.

Per molti, la beatificazione di Don Alvaro è stata la celebrazione di un uomo che, grazie alla sua semplicità, vicinanza e spirito di servizio, ha toccato innumerevoli vite. Nel corso della sua vita, Don Alvaro non solo ha contribuito all'espansione dell'Opera, ma ha anche ispirato molti a vivere la loro fede con gioia, con gli occhi fissi su Dio nella loro vita quotidiana. Questo spirito di dedizione, che lo caratterizzava così tanto, vive oggi in coloro che cercano di seguire il suo esempio e di continuare la sua missione di servire la Chiesa con generosità e amore.

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L'impatto del Beato Alvaro del Portillo sulla formazione dei sacerdoti

Una delle eredità più significative lasciate dal Beato Alvaro del Portillo è stato il suo fermo impegno nella formazione dei sacerdoti. Per lui, i sacerdoti non devono essere solo buone guide spirituali, ma anche persone capaci di accompagnare tutti con vicinanza e umiltà. Questo approccio umano e spirituale rimane la chiave della missione dell'Opus Dei e della Fondazione CARF, che oggi si sforza di continuare questo lavoro in 131 Paesi e in più di 1.100 diocesi.

Dalla Fondazione CARF, diamo ai nostri benefattori l'opportunità di partecipare a questa importante missione: sostenere la formazione dei sacerdoti di oggi e di domani. L'educazione che i seminaristi e i sacerdoti diocesani ricevono non li prepara solo dal punto di vista accademico, ma anche pastorale, affinché possano essere al servizio di Dio e degli altri. Sostenendo la missioneNon sta solo facendo una donazione, sta investendo nel futuro della Chiesa.

Il Beato Alvaro del Portillo è un modello di dedizione totale a Dio e alla Chiesa, e la sua vita continua a ispirare decine di migliaia di persone in molti Paesi e progetti, compresa la Fondazione CARF con il suo sostegno alla formazione dei sacerdoti.

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