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Un inno a Maria

31/10/2025

canto a maría virgen de fátima roma papa león

Il silenzio riempiva l'intera piazza; silenzio e ordine nei passi della cerimonia. Si trattava della celebrazione del Giubileo della Spiritualità Mariana, che il Papa volle aprire al mondo intero, spiritualmente e geograficamente.

Una piccola immagine della Vergine di Fatima ha coperto solo una piccola area a sinistra dell'altare in Piazza San Pietro sabato 11 ottobre, in un chiaro inno d'amore per Maria.

Maria, forse dalla cupola della Basilica di San Pietro, guardava l'intera piazza, riempiendo i cuori di tutti coloro che si erano riuniti per accompagnare la Vergine Maria. Leone XIV nella sua petizione alla Madre di Dio per la pace nel mondo.

Tutti insieme con Maria

«Questa sera ci siamo riuniti in preghiera con Maria, Madre di Dio, per pregare per lei. Gesù, come faceva la prima Chiesa di Gerusalemme (Atti 1, 14). Siamo tutti uniti, perseveranti e con una sola mente. Non ci stanchiamo mai di intercedere per la pace, un dono di Dio che deve diventare la nostra conquista e il nostro impegno», ha detto Papa Leone XIV.

Il silenzio riempiva l'intera piazza; silenzio e ordine nei passi della cerimonia. Si trattava della celebrazione del Giubileo della spiritualità mariana, che la Papa voleva celebrare l'apertura a tutto il mondo, spiritualmente e geograficamente.

Una preghiera universale

I mezzi di comunicazione di tutti i tipi hanno reso possibile che la Chiesa, diffusa in tutto il mondo, fosse “un cuore solo e un'anima sola” quella sera, con il Vescovo di Roma, e aprire i cuori di tutti i credenti a quell'unità di Fede, di Speranza, di Carità, per la quale il Papa ha pregato, e ci ha ricordato di pregare, fin dal primo giorno del suo pontificato.

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«Contempliamo la Madre di Gesù e il piccolo gruppo di donne coraggiose ai piedi della Croce, affinché anche noi impariamo a stare, come loro, accanto alle infinite croci del mondo, dove Cristo continua ad essere crocifisso nei suoi fratelli e sorelle, per portare loro conforto, cuore e aiuto», ha riflettuto il Santo Padre.

Il Cielo è sceso in Piazza San Pietro?

I cori hanno azzeccato la musica per un evento del genere, e lo stesso vale per i testi del Concilio Vaticano II letti prima della recita di ogni mistero.

Leone XIV, in ginocchio davanti a Maria

Per non parlare dell'esempio di fede e di pietà dato da tutte le persone che riempivano la piazza con la loro devozione. Ogni donna, ogni uomo, era accompagnato dal suo Angeli custodi? Le sue risposte in italiano alle parole dei Padri Nostri, dell'Ave Maria e del Gloria, pronunciate in inglese, italiano, spagnolo, francese e portoghese, hanno manifestato un raccoglimento dello spirito e una pietà che ha aperto l'anima a un dialogo costante con la Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo. Spirito Santo.

Leone XIV rimase in ginocchio davanti all'immagine della Vergine per tutta la durata della recita intonata delle Litanie Mariane. Fece sue le parole che pronunciò nella meditazione che precedeva l'Esposizione del Santissimo Sacramento:

«Il nostro sguardo di credenti guarda alla Vergine Maria per guidarci nel nostro pellegrinaggio di speranza, contemplando le sue “virtù umane ed evangeliche, la cui imitazione costituisce la più autentica devozione mariana».» (Lumen Gentium, 65, 67).

Il Papa ha letto l'intera meditazione in piedi, e lo ha fatto con grande serenità e pace. Senza dubbio voleva che i cuori di tutti coloro che lo ascoltavano negli angoli del mondo fossero pieni di pace e serenità. Roma, I Paesi europei, italiani, europei, asiatici, africani, americani e dell'Oceania dovrebbero aprirsi alla devozione alla Vergine Maria e fare proprie le parole del “testamento” che Maria ha lasciato a tutti gli esseri umani:

"La nostra speranza è illuminata dalla luce dolce e perseverante delle parole di Maria nel Vangelo. Tra tutte, sono particolarmente preziose le ultime parole pronunciate alle nozze di Cana, quando, indicando Gesù, dice ai servi: “Fate tutto quello che vi dirà” (Gv 2, 5).

Poi non parlerà più. Pertanto, queste parole, che sono quasi un testamento, devono essere molto care ai figli, come il testamento di una madre” (...) “Fate tutto quello che vi dirà”: l'intera Vangelo, La parola esigente, la carezza consolante, il rimprovero e l'abbraccio. Ciò che si capisce e anche ciò che non si capisce. Maria ci esorta ad essere come i profeti: non lasciare che una sola delle loro parole cada nel vuoto.

Seminatori di pace

E conclude la sua meditazione ricordandoci che la Signor conta su ognuno di noi per seminare la pace nel mondo:

«Coraggio, andate avanti. Voi che state costruendo le condizioni per un futuro di pace, nella giustizia e nel perdono; siate miti e risoluti, non perdetevi d'animo. Il pace c'è una via e Dio cammina con voi.

Il Signore crea e diffonde la pace attraverso i suoi amici pacificatori, che a loro volta diventano pacificatori, strumenti della Sua pace».

La cerimonia si conclude con l'adorazione del Santissimo Sacramento. Sacramento. Un atto centrale della pietà cristiana. Ed è lì che Maria ci insegna ad accogliere suo Figlio nella piena donazione di tutto l'Amore che lo ha portato sulla terra: l'Eucaristia. Ed è lei, Maria, che prepara la nostra anima, il nostro corpo, a ricevere il Signore, come lei lo ha ricevuto:

«Preghi con noi, Donna fedele, tabernacolo della Parola. Santo Maria, Madre dei viventi, donna forte, dolorosa, fedele, Vergine sposa presso la Croce, dove si consuma l'amore e sgorga la vita, sii la guida del nostro impegno al servizio (...) Vergine della pace, porta di sicura speranza, accogli le preghiere dei tuoi figli!.


Ernesto Juliáernesto.julia@gmail.com

Pubblicato originariamente in Religione confidenziale.


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