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San Bartolomeo, apostolo: un esempio di fede e dedizione

24/08/2025

San Bartolomé bajo la higuera, ilustración digital.

San Bartolomeo, apostolo e martire, ci insegna a rispondere con coraggio e dedizione alla chiamata di Cristo. Il suo esempio ispira coloro che sentono la vocazione sacerdotale.

Il Storia della Chiesa è pieno di testimonianze di santi e apostoli, come San Bartolomeo, che mostrano con la loro vita come rispondere alla chiamata di Dio con totale dedizione e generosità.

Uno dei dodici scelti da Gesù per annunciare il Vangelo al mondo. Natanaele può essere un faro di ispirazione per i giovani che sentono la chiamata a una vocazione sacerdotale o religiosa.

Chi era San Bartolomeo?

San Bartolomeo è uno dei dodici apostoli di Gesù Cristo, nominato nei Vangeli, anche se con poche menzioni esplicite nel Nuovo Testamento. Tradizionalmente viene identificato con Natanaele, un giovane israelita noto per la sua sincerità e profonda fede in Gesù. Il suo nome, Bartolomeo, significa figlio di Tolmai o figlio del maestro, e Natanaele, Dio ha dato.

Sebbene la sua figura appaia solo brevemente, la tradizione e la storia gli attribuiscono un ruolo fondamentale nella diffusione del cristianesimo, raggiungendo terre lontane per annunciare il Signore e il Vangelo.

La chiamata di San Bartolomeo

La vocazione di San Bartolomeo iniziò in un momento di profonda sincerità e di ricerca della verità. Nel Vangelo di Giovanni (1, 45-51)Filippo, uno dei primi discepoli del Maestro, incontra Natanaele e gli dice: "Abbiamo trovato colui di cui Mosè ha scritto nella legge e anche i profeti: Gesù di Nazareth, figlio di Giuseppe". Natanaele, scettico, risponde: "Può uscire qualcosa di buono da Nazareth?

Ma quando incontra Gesù, che lo sorprende dicendo di averlo visto sotto il fico prima che Filippo lo chiamasse, il suo cuore si apre alla fede, esclamando: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d'Israele".

Questo incontro è un esempio prezioso per tutti coloro che sentono la chiamata: la vocazione nasce sempre da un incontro personale con Cristo, che conosce il nostro cuore e ci invita a seguirlo con totale fiducia.

Una testimonianza di vita

Dopo l'incontro con Gesù, San Bartolomeo non esitò a lasciarsi alle spalle la sua vita precedente per dedicarsi completamente alla missione di proclamare il Vangelo. Secondo la tradizione, predicò in diverse regioni, come ad esempio il India, Armenia, Mesopotamia e EtiopiaFurono loro a dover affrontare grandi difficoltà e persecuzioni, trasmettendo la Parola di Dio e spesso affrontando grandi difficoltà e persecuzioni.

Il suo coraggio e la sua fedeltà sono un esempio per coloro che si preparano al sacerdozio o alla vita consacrata. La dedizione senza riserve alla missione, la testimonianza coraggiosa anche di fronte alla sofferenza e la fiducia nella provvidenza di Dio sono tratti essenziali che San Bartolomeo ci trasmette.

San Bartolomé, apóstol mártir servicio iglesia
Il Martirio di San Bartolomeo, José de Ribera, Museo del Prado.

Il martirio, il culmine dell'amore per Cristo

Come molti apostoli, San Bartolomeo diede la sua vita per amore di Cristo e della Chiesa. La tradizione vuole che sia stato martirizzato per aver predicato la fede in Gesù. Si dice che sia stato scorticato vivo, un martirio particolarmente crudele che, tuttavia, non gli fece perdere il cuore e rinunciare all'Amore.

Questo sacrificio estremo ci ricorda che la vocazione sacerdotale e religiosa è una chiamata a dare la vita per il Vangelo, non necessariamente in modo fisico, ma con amore totale e senza riserve, disposti a dare il nostro tempo, i nostri talenti e a volte anche ad affrontare le prove per amore di Cristo e degli altri.

Perché San Bartolomeo è un esempio per i seminaristi e i sacerdoti?

Presso la Fondazione CARF, che promuove la formazione dei sacerdoti diocesaniIn San Bartolomeo vediamo un modello esemplare di fede, dedizione e coraggio. La sua vita ci invita a riflettere su tre aspetti fondamentali:

  • L'incontro personale con CristoLa vocazione nasce da quel momento intimo in cui Gesù tocca il cuore, ci chiama per nome e ci invita a seguirlo. San Bartolomeo ha vissuto questo incontro con autenticità e sincerità. Ogni seminarista deve cercare e coltivare questa relazione personale con Cristo come fondamento di tutta la sua missione.
  • Missione evangelizzatrice coraggiosaSan Bartolomeo non rimase nella comodità, ma portò il Vangelo in luoghi difficili, affrontando il rifiuto e il pericolo. Così anche il sacerdote è chiamato ad essere un testimone coraggioso nel mondo di oggi, con perseveranza e speranza.
  • Dedizione totale e costante, fino al martirio.Anche se oggi non tutti affrontiamo persecuzioni fisiche, ci viene chiesto di donarci completamente, di fare sacrifici e rinunce quotidiane per servire Dio e il prossimo. L'esempio di San Bartolomeo ci rafforza a vivere questa dedizione con gioia e costanza.

L'eredità di San Bartolomeo

La missione della Fondazione CARF è di sostenere la formazione dei sacerdoti affinché possano rispondere fedelmente alla chiamata di Dio, proprio come fece San Bartolomeo. Crediamo che ogni seminarista, come l'apostolo, sia chiamato ad essere una luce nel mondo, il sorriso di Dio nel mondo e un testimone vivente dell'amore di Cristo.

Sostenere un seminarista significa accompagnare quella vocazione che nasce dall'incontro personale con Gesù e che si esprime in una vita donata, spesso con sacrifici, per la salvezza delle anime. Per questo motivo, la invitiamo a per saperne di più sul lavoro della Fondazione e di unirsi a questa bellissima missione.

San Bartolomeo, apostolo e martire, ci insegna che la vera grandezza della vita cristiana sta nel rispondere alla chiamata di Cristo con un cuore aperto, pieno di fede e di amore. Il suo esempio sfida tutti coloro che sentono la chiamata alla vita sacerdotale o consacrata a non temere gli ostacoli, ma a confidare pienamente nella grazia di Dio.

Che la sua vita e la sua testimonianza siano d'ispirazione per sempre più giovani a scoprire la bellezza della vocazione e a donare la propria vita a Dio e al mondo. servizio alla Chiesa.

Il Vangelo del giorno (Gv 1, 45-51)

In quel momento, Filippo trovò Natanaele e gli disse:

- Abbiamo trovato colui di cui Mosè nella Legge e nei Profeti ha scritto: Gesù di Nazareth, figlio di Giuseppe. Allora Natanaele gli disse:

- Può uscire qualcosa di buono da Nazareth?

-Venga a vedere", rispose Philip.

Gesù vide Natanaele avvicinarsi e disse di lui:

- Ecco un vero israelita in cui non c'è doppiezza. Natanaele rispose:

- Come mi conosci? Gesù rispose e gli disse:

- Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, ti ho visto.

Nathanael rispose:

-Rabbino, lei è il Figlio di Dio, lei è il Re di Israele.

Gesù rispose:

-Perché ti ho detto che ti ho visto sotto l'albero di fico, credi? Vedrete cose più grandi". E aggiunse:

- In verità, in verità vi dico che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo.


Bibliografia:

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