Logotipo Fundación CARF
Donare

Elogio della semplicità

09/12/2025

La sencillez de un atardecer sobre el mar con cielo anaranjado que transmite paz, belleza y contemplación.

Rivendicare la semplicità non come debolezza o ingenuità, ma come elevata virtù spirituale che consente di apprezzare la quotidianità e di connettersi genuinamente con gli altri e con il Creato. Di fronte alla sfiducia moderna e ai falsi sogni di grandezza del superuomo, l'autore sostiene la capacità di stupirsi davanti alle piccole cose come segno di vera intelligenza e connessione divina. L'uomo semplice viene presentato come colui che scopre il tesoro nascosto dell'Amore di Dio.

Oggi è opportuno celebrare la semplicità. Una virtù rara, che desideriamo apprezzare negli altri, ma di cui forse non siamo convinti sia altrettanto valida per noi stessi. Alcuni, a causa delle esperienze accumulate nel corso della vita, nutrono una certa diffidenza nei confronti di ciò che è naturale, semplice; e per il timore di essere ingannati, quando incontrano una persona semplice, si sforzano solo di cercare di scoprire cosa nasconde.

La grandezza spirituale della semplicità

È possibile che molte persone considerino la semplicità come qualcosa di inutile nella lotta per la vita che affrontiamo ogni mattina. Devo confessare che mi commuovo ogni volta che incontro una persona semplice, «naturale o spontanea, dal carattere non complicato, priva di riserve o artifici», come la definisce il Dizionario; e di fronte a quegli altri esseri umani, anch'essi semplici, che – continua il Dizionario – «nel rapportarsi con gli altri non assumono un atteggiamento di superiorità, intelligenza, conoscenza, ecc. anche se ne sono dotati».

L'uomo semplice gode della gentilezza degli altri, si rallegra della gioia di chi lo circonda e possiede il sesto senso di scoprire la bellezza e la bontà che lo circondano. Lo vedo come se fosse sempre al fianco di Dio, ringraziandolo per la creazione.

La gioia di chi scopre Dio nelle cose semplici

Un tramonto in riva al mare, un tramonto contemplato dalla cima di una montagna, una conversazione serena con un amico... l'uomo semplice ne assapora ogni dettaglio. La sua semplicità apre l'orizzonte del suo spirito alla grandezza di Dio, del mondo, di tutta la creazione; la grandezza dell'amicizia, la grandezza della compagnia di una persona cara e della meraviglia dell'amore che racchiude un cuore grato; la grandezza di uno spirito che gioisce della gioia di coloro che lo circondano...

Persona contemplando un paisaje natural desde lo alto de un monte, simbolizando la sencillez y la búsqueda interior.
Contemplare un paesaggio al tramonto, evocando la semplicità e la connessione spirituale con il Creato.

In questa riscoperta, l'intelligenza della semplicità trova un posto per ogni cosa nell'ordine dell'universo. Con la semplicità si prova gioia nel conquistare la luna; e non è minore la gioia nel sorridere a un neonato, nell'aiutare un'anziana signora un po' indifesa ad attraversare la strada, nel consolare un nipote che subisce il primo fallimento professionale della sua vita, nel rallegrarsi con un vicino per la vincita alla lotteria...

Non so se siamo ancora troppo influenzati dai sogni di grandezza di Nietzsche, con il suo superuomo al seguito; un superuomo dall'intelligenza limitata e con i piedi d'argilla, frutto di un'immaginazione evasiva.

O forse è l'innato senso della tragedia che ci impedisce di scoprire il valore e il gusto delle cose comuni e porta l'uomo a sogni irraggiungibili, sogni sterili e inutili, così diversi dalle vere e grandi ambizioni umane, e ci porta a vivere la vita senza godere della semplicità di tante meraviglie.

La Scrittura lo esprime in modo vivido mostrandoci il profeta Elia che impara a scoprire Dio non nella tempesta, né nella grandine, né nei venti impetuosi, né nel tremore della terra, né nel fuoco, ma in “un leggero soffio di vento”, la cosa più ordinaria e comune, dove nessuno se lo sarebbe aspettato. Cristo ringrazia e ricompensa chi offre un bicchiere d'acqua a chi ha sete.

L'uomo semplice apprezza, ha il palato per assaporare il gusto delle cose, si compiace nel ringraziare – ringraziare è anche un privilegio degli intelligenti – e nel ricevere quel piccolo premio della vita che è la semplicità del sorriso.

Juan Ramón Jiménez lo esprime in prosa poetica: «Che sorriso quello della ragazzina! Con la sua gioia lacrimosa mi offrì due arance scelte. Le presi con gratitudine e ne diedi una al piccolo asino debole, come dolce consolazione, e l'altra a Platero, come premio d'oro».

Non si tratta di nostalgia per tempi passati, migliori, infantili. La semplicità è la porta verso la comprensione di un futuro che inizia in ogni istante. Quel futuro che il semplice accoglie a braccia aperte. A volte penso che il semplice nasconda un tesoro: l'eternità del Amore di Dio.


Ernesto Juliá (ernesto.julia@gmail.com) | Pubblicato in precedenza in Religione confidenziale.


Condividi
magnifiercrossmenu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram