DONA ORA

Fondazione CARF

17 agosto, 24

Amerai il tuo prossimo come te stesso

Un giorno, una persona esperta nella Legge chiese a Gesù di metterlo alla prova: "Maestro, qual è il comandamento più grande della Legge? La domanda non era oziosa, perché gli insegnanti del popolo insegnavano che era necessario osservare tutti i 613 comandamenti della Torà, di cui ognuno aveva, inoltre, molte istanze particolari.

Amare: essere buon cristiano

Non significa essere una persona ossessionata da molti comandamenti da rispettare, per i quali ci si può sentire oppressi, ma essere una persona innamorata che fa tutto con la gioia dell'amore.

Ognuno di noi sa bene cosa significa amare se stessi e cosa vorremmo che gli altri facessero per noi. Aggiungendo le parole "come te stesso", Gesù ha posto davanti a noi uno specchio davanti al quale non possiamo mentire; ci ha dato una misura infallibile per capire se amiamo o meno il nostro prossimo.

Come amare il prossimo

Pertanto, tutto quello che volete che gli uomini facciano a voi, fatelo anche a loro (Mt 7, 12). Non dice, se vuole: Quello che l'altro fa a lei, lo faccia anche a lui. Questa sarebbe ancora la legge del castigo: Occhio per occhio, dente per dente (Dt 19, 21). Dice piuttosto: ciò che vorrebbe che l'altra persona facesse a lei, lo faccia a lui/lei.e questo è molto diverso.

Quante cose cambierebbero nella società se mettessimo in pratica queste parole di Gesù! Non è così difficile farlo. Basta chiedersi in ogni situazione: se io fossi al suo posto e lui al mio, come vorrei che si comportasse nei miei confronti?

Le parole e soprattutto l'esempio di Gesù nella Vangelo ci invitano a riflettere, a parlare con Lui nella nostra preghiera e a trarre delle conseguenze. Forse quando pensiamo di amare il nostro prossimo, la prima cosa che ci viene in mente è dedicare un po' del nostro tempo libero a un'azione di solidarietà: accompagnare un anziano a fare una passeggiata, confortare una persona malataFare l'elemosina, distribuire cibo a chi non ne ha, partecipare a una festa di solidarietà... Tutto questo è positivo, ma è solo un piccolo inizio. Può anche essere una scusa per sentirsi bene con la coscienza a posto.

Le parole di Gesù non parlano di opere di carità esteriori, ma di disposizioni interiori, essenziali nelle nostre relazioni con gli altri. Per amare, la prima cosa è amare veramente le persone, interessarsi a loro, costruire ponti di amicizia, condividere il meglio che abbiamo da offrire: la nostra fede gioiosa e operativa, che si manifesta nei fatti.

In breve, faccia tutto per amore: se tace, taccia per amore; se parla, parli per amore; se corregge, corregga per amore. Pensi prima agli altri con vero amore e poi dia espressione concreta a questi buoni sentimenti nel modo che può essere più utile per ogni persona.

Lo sguardo di Dio

Si tratta di guardare in modo diverso le situazioni e le persone che incontriamo per vivere. Come? Con lo sguardo con cui vorremmo che Dio ci guardasse.di scusa, di benevolenza, di comprensione, di perdono...!

  • Quando l'apostolo Giovanni era molto anziano, veniva portato alle riunioni cristiane e quando gli veniva chiesto di raccontare qualcosa su Gesù, ripeteva invariabilmente: "Amati, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio" (1 Gv 4:7). Poiché lui diceva sempre la stessa cosa, loro insistevano: "Ma lei è stato con Gesù e lei sa molte cose su di lui, perché ci ripete sempre le stesse cose? Ed egli rispose: "Perché è il precetto del Signore e se lo mettiamo in pratica, abbiamo messo in pratica tutto il suo Vangelo".
  • In questo mondo in cui viviamo e che vorremmo vedere in pace, un mondo in cui sia riconosciuta la dignità di tutte le persone e sia possibile una società più giusta, questi ideali non si realizzeranno se non iniziamo da noi stessi: purificando i nostri cuori dall'egoismo e riempiendoli con l'amore di Dio, e rendendolo evidente nei nostri VITA FAMILIARE e nei rapporti con i nostri colleghi e amici, che li amiamo davvero e ci preoccupiamo per loro.
  • Chiediamo a nostra Madre, Nostra Signora del Bell'Amore, di aiutarci ad amare come ci ha insegnato suo Figlio.
Cristiani che amando emanano "il buon odore di Cristo".

Sig. Francisco Varo PinedaDirettore della Ricerca dell'Università di Navarra.
Facoltà di Teologia, Professore di Sacra Scrittura.

UNA VOCAZIONE 
CHE LASCERÀ IL SEGNO

Aiutare a seminare
il mondo dei sacerdoti
DONA ORA